06 luglio 2006

Le palle sono rotonde

Sono anni che il calcio non mi emoziona più. Anni che me ne frego di risultati, classifiche, marcatori, voci di mercato, gazzette, brogessi,
Non mi emozionò particolarmente Toldo contro l'Olanda; rimasi male, ma non malissimo, della beffa che ci cucinarono poi i francesi.
Il mondiale coreano mi lasciò freddino e con la sottile soddisfazione che a perdere era stata la nazionale dei fighetti cocainomani e velinomani.
Adesso è diverso. Partita dopo partita sono cresciute le emozioni e la voglia di sfogarle, di urlarle. Come quando ero pischello, insomma. E poi ora c'è la Francia. Con il Portogallo non sarebbe stato lo stesso; ora abbiamo l'obbligo di far sentire delle merde i 50milioni di coglioni che abitano a Nord Ovest delle Alpi. Quelli che ci vessano con la loro grandeur, con la loro colonizzazione industriale.
Lunedì mattina voglio arrivare al lavoro con la mia sgangherata bicicletta azzurra e, mentre guardo l'enorme insegna rosso-blù che troneggia dal palazzone a L, pensare, sorridendo, "Annatevelappijanderculo!".
Forza Italia, facci sognare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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