02 maggio 2006

Ah il palazzo....

GEA = SIENA

Veleno Argilli, i Pm indagano

L'ex senese presto interrogato

Le dichiarazioni di Stefano Argilli rilasciate al quodiano Avvenire in edicola domenica, in cui l'ex capitano del Siena attaccava la Gea e Luciano Moggi, non cadranno nel vuoto. I magistrati della Procura di Roma che indagano proprio sulla società di procuratori sportivi presieduta da Alessandro Moggi, figlio del dg bianconero, sono intenzionati ad ascoltare il giocatore come persona informata sui fatti.

I Moggi (Grazia Neri)

"E' Luciano Moggi a fare il mercato del Siena e non solo. Lo sanno tutti che la sua Gea ha le mani in pasta un po' ovunque - si era sfogato Argilli sulle pagine dell'Avvenire - Del resto al calcio italiano evidentemente fa comodo un accentratore. Quello che è mostruoso nell'organizzazione di Moggi è il conflitto di interessi che si crea. Se all'interno di un club sia il ds che il tecnico sono della Gea, è normale che sul mercato acquistino solo ed esclusivamente giocatori della loro scuderia". Una situazione che inevitabilmente complica la vita a chi del "giro" non fa parte. "La Gea ha grande potere sui giocatori e le società di medio-basso livello. Chi ne è fuori deve arrangiarsi e cercare di disputare grandi campionati per emergere".

Frasi che non sono sfuggite ai Pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, titolari dell'inchiesta sulla Gea. Da tempo i magistrati romani, che procedono per 'illecita concorrenza con minaccia o violenza' da parte della Gea e del suo legale rappresentante Alessandro Moggi, stanno prendendo in esame la regolarità delle cessioni di alcuni calciatori che militavano nel Perugia dell'ex patron Luciano Gaucci, come Blasi, Baiocco, Tedesco, Gatti e Liverani. Proprio da una denuncia del vulcanico dirigente a inizio febbraio era partita l'inchiesta tuttora in corso. "Per la vendita di Liverani alla Lazio di Cragnotti, un affare da 25 miliardi di lire, sono stato costretto a pagare il 15% alla Gea: alla fine ho versato 3 miliardi e 750 milioni in nero - aveva detto da Santo Domingo - Mi hanno costretto, mi hanno puntato una pistola alla tempia: se non pagavo, l'affare non si faceva". Ora il nuovo capitolo, di una lunga saga che non si sa quando avrà fine.

1 commento:

bassopolemico ha detto...

..non mi risulta che abbia citato un fatto, una prova....
ognuno si alza la mattina e dice qualsiasi cosa e solo perchè la maggior parte delle persone non aspetta altro...tutti ci credono...