24 dicembre 2006

Welby

Non capisco ( o forse sì).
Uno che vuole morire, uno che chiede di essere ucciso non credo possa essere considerato un "cattolico".
E allora... ma perchè insistono nel volere un funerale religioso cattolico?

Mi viene in mente quando ero cinno... campetto da calcio che cambiavi (bastava una strada o un cortile per farne uno stadio meglio del Maracanà), regole che trovavi... se vuoi giocare inisieme ad altri, se vuoi giocare nel gioco degli altri, beh il minimo è rispettare le regole degli altri.

W era un laico, non era cattolico, voleva giocare con le regole dei laici (in vita)... ma in occasione del funerale si lamentano della cerimonia funebre rifiutata dalla Chiesa???

CHE IPOSCRISIA

2 commenti:

Chips ha detto...

-Polemica sterile ON-
i divorziati vanno ancora considerati cattolici? Mi pare che nel matrimonio in chiesa si parli di "finché morte non vi separi", non "finché non vi rompete le palle". Quindi, i divorziati che diritto hanno di ricevere le esequie in chiesa?
-Polemica sterile OFF-
-Polemica seria ON-
AlbergOZ, due delle virtù per cui di tanto in tanto la chiesa mi appare salvabile e sostenibile (e non un semplice coacervo di contraddizioni, superstizioni, malcostumi e moralismi senza costrutto) sono la carità e il perdono; Welby era una grande occasione che la chiesa poteva cogliere per riaffermale con forza e fermezza.
A quanto pare un'occasione mancata. Sonoramente, fra l'altro. Ma forse nessun ecclesiastico ha veramente voglia che la chiesa venga ricordata come quell'istituzione che ha in seno dei valori rivoluzionari, quelli di Cristo e di San Francesco; forse si preferisce mantenere l'immagine che ora ha: quella dei cardinali ciccioni e puttanieri, dei preti scrocconi e pedofili, dello IOR-CL-OPUSDEI e lobbacce varie.
-Polemica seria OFF-

bassopolemico ha detto...

Niente da aggiungere al commento di chips.
Unica nota: i divorziati, per definizione, non possono considerarsi cattolici. Ma allora, se un matrimonio è allo scatafascio completo e fa male anche alle persone (tipo i figli) che lo vivono, la Chiesa che dice? Che devono continuare a farsi del male?